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Una trentina di ragazzi hanno potuto trascorrere assieme ad alcuni docenti quattro giorni a Ginevra per conoscere meglio il funzionamento e le attività di ricerca che vengono condotte al CERN, l’Organizzazione Internazionale che gestisce il più grande laboratorio di fisica delle particelle al mondo.
La visita è inserita all’interno di un progetto più ampio, finanziato da Fondazione Valtes all’interno dei Bandi Sociali 2023, che ha permesso ai ragazzi di approfondire la fisica delle particelle con personaggi del calibro di Roberto Battiston, e che li porterà alla realizzazione di un documentario, elemento importante di ritorno dell’esperienza ai propri coetanei e tutta la popolazione.
Un percorso di cittadinanza attiva quello sviluppato e progettato da alcuni docenti dell’Istituto Scolastico Alcide Degasperi di Borgo Valsugana e rivolto ad una trentina di ragazzi del territorio. Un percorso che parte da una passione comune, quella della fisica delle particelle, ma che ha permesso anche di condividere momenti di aggregazione e di spensieratezza, e reso possibile dal contributo della Fondazione della Cassa Rurale Valsugana e Tesino all’interno dei Bandi Sociali del 2023.
Un sostegno finanziario, che ha reso possibile la realizzazione del progetto, ma anche di relazione e di progettazione, testimoniato dalla presenza del presidente della Fondazione Stefano Modena al momento conclusivo del progetto, il viaggio a Ginevra.
La trasferta, che ha avuto luogo da martedì 27 a venerdì 30 agosto 2024, con visita ai laboratori del CERN e alla sede delle Nazioni Unite. Quattro giorni intensi di visite, incontri, laboratori didattici, approfondimenti scientifici, che hanno permesso ai partecipanti di venire a contatto con la vita e le aspirazioni dei ricercatori del CERN, di dialogare con loro, di avere l’onore e la fortuna di essere guidati nella visita ai laboratori Superconduttori da Amalia Ballarino, importante manager del CERN. Ma anche l’opportunità di approfondire alcune tematiche studiate a scuola, in modo diretto e stimolante, insieme ai propri insegnanti e a compagni di scuola. All’interno del programma, ha avuto posto anche una visita alle Nazioni Unite, per capire il funzionamento di questo importante organismo.
I ragazzi, di età dai 16 ai 19 anni frequentanti varie classi, sono stati selezionati dall’Istituto; aver potuto vivere questa esperienza insieme ad altri ragazzi con età diverse, è stato sicuramente un valore aggiunto del progetto, come sottolineato da Elena Mazzenga, 18 anni, una delle ragazze che hanno partecipato al percorso: “Non è facile parlare di questa grandiosa esperienza in termini non banali, ma cercherà di trasmettere comunque il mio entusiasmo per lasciare traccia di ciò che abbiamo vissuto noi ragazzi dell’Istituto Degasperi, non solo in questi ultimi giorni ma da quando abbiamo appreso del bando presentato dalla Fondazione Valtes e abbiamo deciso di prenderci parte. Ideare la proposta e, dopo aver vinto il bando, organizzare nei dettagli il viaggio e il documentario che avevamo immaginato è stata una parte fondamentale di questo percorso perché ci ha consentito di fare amicizia con ragazzi di diverse età ed imparare a lavorare in gruppo. Tutto è filato liscio grazie al fatto che eravamo ragazzi determinati a portare a termine gli obiettivi che ci eravamo posti ed emozionati al pensiero di ciò che ci aspettava: il viaggio a Ginevra. La visita al CERN è stata un’occasione unica per meravigliarsi nel conoscere la fisica moderna e la tecnologia più avanzata al mondo. Visitare i laboratori, il Science Gateway e i maggiori esperimenti ha fatto capire a tutti noi l’importanza della ricerca scientifica per scoprire come funziona il nostro universo e ci ha incoraggiati a porci delle domande ed a prendere parte noi stessi a questa indagine della natura. La maestosa sede dell’ONU, immersa in un giardino lussureggiante, è stata la nostra ultima visita e ci ha consentito di comprendere meglio i meccanismi dietro alla collaborazione internazionale e i grandi obiettivi che questa organizzazione si è posta per cercare di garantire il benessere di tutti gli abitanti del mondo. Infine ci sono stati i momenti condivisi, i viaggi in autobus, le discussione e le partite a carte della sera, ci siamo divertiti e abbiamo stretto nuove amicizie. Anche questo ci ha insegnato qualcosa e forse è proprio il ricordo che conserveremo più a lungo. Per tutto questo ringraziamo la Fondazione Valtes, l’associazione SlowCinema e nostri gentili insegnanti accompagnatori senza cui nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile”.
Emanuele Giacomello, 19 anni, un altro dei ragazzi partecipanti, commenta così l’esperienza: “Una visita al CERN di Ginevra è un viaggio nel passato e al tempo stesso nel futuro. Come si è formato l'universo, qual è l'origine di materia e antimateria, quali sono le leggi che governano l'universo dall'infinitamente piccolo, all'infinitamente grande. Sono queste le domande a cui si cerca di rispondere attraverso una ricerca che impegna migliaia di tecnici e ricercatori di ogni nazione, soprattutto europei, che collaborano per scopi esclusivamente pacifici nell'ambito della fisica nucleare e delle particelle. Lo sviluppo e le problematiche nella costruzione e nella sperimentazione dei sincrotroni di Ginevra, hanno portato, oltre alla finalità degli esperimenti stessi, ad approntare nuove tecnologie ad es. in campo medico quali la PET (Positron Emission Tomography)e dato un contribuito enorme nello sviluppo di tecnologie utili per la costruzione di navicelle, sonde e sensori spaziali. Per uno studente che si approccia allo studio della fisica ma direi della ricerca scientifica in generale, il CERN di Ginevra rappresenta quindi un traguardo, a cui lo potrà portare il suo percorso di studi, al tempo stesso un nuovo punto di partenza, la base di lancio, per intraprendere il meraviglioso viaggio alla scoperta dell'universo “.
Roberta Tomio, referente del progetto per conto dell’Istituto A. Degasperi, descrive così l’esperienza: “L’idea di questo progetto è nata dalla volontà di alcuni studenti e insegnanti dell’Istituto di vivere in prima persona un’esperienza altamente formativa al CERN di Ginevra, per incontrare i ricercatori e gli scienziati che vi lavorano e approfondire alcuni aspetti della fisica delle particelle e delle alte energie. Il viaggio è stato possibile grazie al contributo della Fondazione Valtes, che davvero ringraziamo molto, con la presenza del suo presidente Stefano Modena. Del gruppo hanno fatto parte anche tre rappresentanti dell’associazione SlowCinema che hanno seguito e accompagnato gli studenti nella realizzazione delle riprese per il documentario che verrà presentato alla comunità in una serata della prossima primavera, rendendo i ragazzi davvero protagonisti attivi di un percorso di cittadinanza scientifica. Gli studenti si sono occupati di tutti gli aspetti del documentario: dalla stesura della sceneggiatura alle riprese sul campo dimostrando grande serietà e impegno affinando diverse competenze e abilità. Abbiamo visto ragazzi attenti, curiosi e motivati in grado di apprezzare la portata scientifico culturale delle attività proposte in un clima di amicizia e collaborazione fattiva. Una soddisfazione particolare viene anche dall’ apprezzamento dei nostri studenti da parte dei ricercatori incontrati che hanno riscontrato in loro grande motivazione ed entusiasmo”.
Le altre insegnanti che hanno accompagnato i ragazzi in questa trasferta erano Silvia Tomaselli, Marina Curzel, Marina Campestrin, Annachiara Cestele e Ivonne Bernhart.
“Un’esperienza di ampio respiro” – le parole di Stefano Modena, presidente della Fondazione Valtes – “che siamo stati davvero contenti di aver finanziato come Fondazione all’interno dei nostri Bandi Sociali. Un percorso che ha permesso agli studenti di approfondire varie tematiche, di capire come quanto imparato sui banchi di scuola ha ricadute nel più grande ed importante laboratorio al mondo, di come la ricerca di base può avere applicazioni nella vita di tutti i giorni, dall’ambito dei trasporti a quello medicale. Ma anche, e questa è l’ambizione più grande, un’esperienza che possa alimentare nei nostri ragazzi sogni e progetti di ampio respiro, che li renda protagonisti nella costruzione del loro e del nostro futuro. Progetti che siamo pronti come Fondazione a sostenere in vari modi, attraverso borse di merito e premi come quello degli Alfieri del Territorio. È importante che i nostri ragazzi, indipendentemente dal percorso di studi o professionale che scelgano di fare, siano vocati all’eccellenza; non significa fare qualcosa di straordinario, ma metterci passione, sacrificio, visione, capacità nell’ordinarietà delle cose, esattamente come i ricercatori del CERN che abbiamo incontrato. Solo così i ragazzi possono contribuire alla costruzione di un futuro migliore, in cui possiamo davvero pensare come territorio di fare la differenza. Un ringraziamento al Dirigente Scolastico dell’Istituto prof. Giulio Bertoldi, a tutte le docenti che hanno progettato e condiviso questa esperienza e che hanno accompagnato i ragazzi a Ginevra, e a tutti i ragazzi che si sono messi in gioco in questo progetto con passione, serietà ma al contempo con tutta l’energia e la leggerezza propri della loro età. Una collaborazione, quella con l’Istituto, che siamo sicuri proseguirà fruttuosa anche in futuro”.
L’ultima tappa del progetto prevede la realizzazione di un documentario descrittivo dell’interno progetto, con un focus particolare ovviamente sull’esperienza al CERN. Il filmato, realizzato dagli stessi studenti con la supervisione degli esperti di SlowCinema, sarà proiettato all’interno di una serata pubblica di restituzione pianificata nei prossimi mesi, rivolta ai famigliari, ai ragazzi che non hanno potuto partecipare, e alla popolazione in generale.
da Segreteria
del martedì, 03 settembre 2024